Da Uscio a Santo Stefano d’Aveto: un itinerario tra storia, artigianato e sport, alla scoperta di paesaggi inattesi

Da Uscio a Santo Stefano d’Aveto: un itinerario tra storia, artigianato e sport, alla scoperta di paesaggi inattesi

Attraverso le valli Fontanabuona, Trebbia e Aveto questo lungo itinerario a cavallo tra Liguria ed Emilia Romagna conduce alla scoperta di paesaggi dalle molteplici sfaccettature: dalle terrazze sul mare alle piste da sci, dal clima temperato della costa a quello più rigido dei monti, dalla vegetazione mediterranea a quella delle foreste e dei boschi, passando attraverso borghi ricchi di storia.

Il nostro percorso parte da Uscio, tranquillo borgo nell’immediato entroterra del Golfo Paradiso, da cui si possono godere panorami che si aprono fino al mare. Qui è possibile visitare la Pieve romanica di sant’Ambrogio (XI-XII sec.), il singolare Museo dell’Orologio da Torre che rende omaggio ad una delle attività artigianali tipiche della zona, oppure sostare presso la Colonia della salute Arnaldi, rinomato centro di medicina naturale e fitoterapia, famosa per il rimedio segreto a base di erbe disintossicanti.

Attraversate le colline e i borghi della Valfontanabuona, come Cicagna e Lorsica, conosciuti per le lavorazioni artigianali dell’ardesia e della seta, superato il Comune di Favale di Malvaro e l’invisibile confine che segna il passaggio dal mare ai monti, si giunge in Alta Val Trebbia. Qui vale la pena sostare per inoltrarsi nell’incantato “bosco delle fate” con i suoi castagneti e faggeti, oppure visitare i borghi storici che si incontrano lungo la strada, ognuno dei quali può sorprendere con tesori più o meno nascosti: a Gorreto i resti del Castello Malaspina, a Fontanigorda le caratteristiche fontane di fresca acqua sorgiva, a Montebruno il Museo della cultura contadina.

Proseguendo verso nord si giunge a Bobbio, la cui storia è strettamente intrecciata con quella dell’Abbazia, importante centro religioso e politico fin dalla sua fondazione voluta da San Colombano nel VII secolo. Il paese, il grandioso complesso dell’Abbazia e il Castello Malaspina (1304), meritano certamente una visita.

Riprendendo il percorso verso sud, superato il confine con l’Emilia Romagna, si raggiunge il centro principale della Valle: adagiato tra i monti più alti dell’Appennino ligure, Santo Stefano d’Aveto è un luogo ricco di suggestioni per chi ama la natura ma anche per chi è interessato alla storia e all’arte. Da vedere la chiesa romanica di Allegrezze (sec. XI), i ruderi del castello voluto dai Malaspina nel sec. XII, il quadro di N. S. di Guadalupe, risalente alla metà del 1500, di cui si racconta che fu donato dal re di Spagna ad Andrea Doria, che lo sventolò sulla nave da lui condotta durante la battaglia di Lepanto del 1571.

I più sportivi possono fare riferimento al Parco dell’Aveto per dedicarsi ad escursioni e gite o, nei mesi invernali, praticare sci alpino e sci di fondo a pochi chilometri dal mare.

In questi territori la tradizione gastronomica è viva e attenta alla tipicità: da non perdere, in particolare, i formaggi della Val d’Aveto, l’olio extravergine d’oliva, i prodotti a base di castagne e la patata quarantina.

Comments are closed.

You may also like