Monopattini elettrici: legge e normativa italiana

Monopattini elettrici: legge e normativa italiana

Al giorno d’oggi non è più una rarità vedere circolare nelle nostre città i monopattini elettrici: questo mezzo, infatti, è sempre più amato sia dai giovani che dagli adulti per la sua innegabile comodità e facilità di utilizzo, che consentono di evitare di rimanere intrappolati nel traffico e velocizzare il tempo per recarsi a scuola o al lavoro. Un monopattino elettrico è maneggevole, facilmente trasportabile sui mezzi pubblici e in macchina ed è possibile parcheggiarlo all’interno di un ufficio o in casa.

Tuttavia, se male utilizzati i monopattini elettrici possono anche essere molto pericolosi per la circolazione, in particolar modo quella pedonale. Per questa ragione la scorsa estate il Governo ha deciso di regolamentare per la prima volta nel nostro Paese l’utilizzo dei monopattini elettrici e, più in generale, dei mezzi di micro mobilità.

Il monopattino elettrico deve essere quindi considerato a norma di legge come un acceleratore di andatura e, in quanto tale, è sottoposto alla regolamentazione dettata dal Codice della strada (CdS).

Il monopattino appropriatamente equipaggiato (dotato cioè di dispositivi di frenatura, di segnalazione visiva ed acustica) è quindi considerato un vero e proprio veicolo, utile per gestire i propri spostamenti in modo ecologico.

Le leggi sulla micro mobilità in vigore

Le prime norme sui monopattini elettrici risalgono a molto prima di quest’anno: la Legge di Bilancio del 2018 (legge n. 145/2018), infatti, all’articolo 1 aveva già previsto la possibilità, prima vietata dal Codice della Strada, di utilizzare i mezzi di micro mobilità, tra cui rientrano anche i monopattini elettrici, nelle zone urbane pubbliche.

Tuttavia, la prima vera e propria compiuta regolamentazione della materia risale allo scorso 12 luglio, quando è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero delle Infrastrutture che regolamenta l’utilizzo dei monopattini elettrici (conosciuto anche come “Decreto Toninelli”, dal nome del Ministro che lo ha promosso), e che è entrato in vigore il 27 luglio.

Tra i fini del citato decreto non c’è solo la volontà di dare delle regole alla circolazione dei mezzi di micromobilità, per evitare problemi alla sicurezza e salute dei cittadini, ma anche quello di contrastare l’inquinamento atmosferico ed il congestionamento urbano causati dal traffico automobilistico privato, e alle conseguenti limitazioni di quest’ultimo.

Cosa prevede il Decreto Toninelli

Più nello specifico, il Decreto Toninelli ha previsto che, per il momento, i mezzi di micromobilità elettrica (tra i quali rientrano, oltre ai monopattini elettrici, anche segway, skateboard, hoverboard e monowheel) possano circolare solamente in alcune zone urbane, più nello specifico nelle zone a 30 km/h e nelle strade con limite di velocità di 30 km/h, nelle aree pedonali, nelle piste ciclabili e nelle corsie riservate che saranno individuate appositamente dai Comuni. In tutte queste aree è stato inoltre previsto che il conducente del mezzo non possa superare la velocità di 6 km/h.

Ogni Comune, quindi, dovrà regolare in autonomia la circolazione dei monopattini elettrici nel proprio territorio, secondo le proprie tempistiche. Pertanto, non tutti i Comuni potrebbero consentire l’utilizzo dei monopattini elettrici, dovendo infatti valutare se la loro presenza non crei problemi all’urbanistica della città e alle caratteristiche della circolazione stradale della stessa.

Nel caso in cui venga confermata la possibilità di circolazione dei monopattini elettrici, il Comune dovrà indicare ai cittadini le zone in cui a tali mezzi è consentito circolare mediante l’utilizzo di una apposita segnaletica stradale: pertanto, nelle aree sprovviste di tali segnali, i monopattini non potranno transitare.

Chi vuole utilizzare i mezzi per la micromobilità elettrica, inoltre, dovrà dotarsi di un segnalatore acustico, di un sistema di illuminazione (luce bianca o gialla fissa e catarifrangenti o luce rossa fissa) e il motore dovrà avere una potenza nominale massima non superiore a 500 Watt. Infine, per circolare su strada o su pista ciclabile il conducente del monopattino elettrico di sera o di notte dovrà indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità.

La sperimentazione del Decreto Toninelli

Nella normativa viene quindi dato il via libera ai Comuni per avviare i test su strada dei mezzi per la micromobilità: la circolazione è prevista solo in città, nelle piste ciclabili o anche su strada, ma con limite a 30 km orari e con obbligo di illuminazione. Per i minorenni che si spostano in monopattino elettrico è obbligatorio avere la patente AM (quella per il motorino) e i Comuni saranno obbligati a collocare una nuova segnaletica per indicare le strade dove si potrà circolare con questi mezzi.

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